I punti bianchi, piccole protuberanze chiare che compaiono sul viso o su altre zone del corpo e tecnicamente noti come comedoni chiusi, sono una forma piuttosto comune di acne non infiammatoria, spesso sottovalutata.
Questi piccoli accumuli di sebo e cellule morte si formano quando i pori si ostruiscono completamente, impedendo al materiale intrappolato di entrare in contatto con l’aria. A differenza dei punti neri, infatti, i comedoni chiusi restano sottopelle e mantengono un colore bianco o color carne.
Si localizzano frequentemente su viso, collo, schiena e avambracci, soprattutto nelle zone con maggiore produzione sebacea. È importante non confonderli con i grani di miglio, che hanno un'origine e una struttura diverse.
In questo articolo ci concentreremo sui punti bianchi: vedremo insieme quali sono le differenze con altri inestetismi simili, dove possono comparire, e soprattutto come impostare una skincare efficace e rispettosa per prevenirli e ridurli nel tempo.
Quali sono le differenze con i punti neri
Punti bianchi e punti neri: anche se sembrano simili, in realtà sono due manifestazioni diverse di un unico fenomeno, ovvero l’ostruzione dei pori. Tuttavia, presentano alcune differenze fondamentali che è utile conoscere per impostare trattamenti mirati.
I punti bianchi, noti anche come comedoni chiusi, si formano quando i pori della pelle si ostruiscono completamente. Al loro interno si accumulano cheratina, sebo e cellule morte, che, non essendo esposti all’aria, rimangono di color bianco o carne. Hanno un aspetto tipicamente gonfio e arrotondato, simile a una piccola cupola, e non presentano apertura visibile. Per questo motivo sono più difficili da rimuovere con trattamenti superficiali e tendono ad infiammarsi più facilmente se mal gestiti.
Al contrario, i punti neri (comedoni aperti) derivano da un’ostruzione parziale del poro. In questo caso, il sebo a contatto con l’aria si ossida, assumendo il caratteristico colore scuro. Non si tratta quindi di sporco, come si tende spesso a pensare, ma di un processo naturale di ossidazione. Questi comedoni sono più comuni sulla zona T del viso – fronte, naso e mento – dove la produzione di sebo è più intensa.
Ma cerchiamo di chiarire le differenze con un confronto sintetico.
Punti bianchi:
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poro completamente chiuso;
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aspetto chiaro e tondeggiante;
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contenuto non ossidato;
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più profondi e difficili da trattare;
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tendenza a infiammarsi.
Punti neri:
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poro parzialmente aperto;
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colore nero o grigiastro;
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più facili da rimuovere;
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meno soggetti a infiammazione.
In entrambi i casi, una buona routine di pulizia e una corretta esfoliazione sono fondamentali per prevenirli. A tal proposito, è bene sapere che per pulire correttamente il viso occorrono prodotti per la pulizia della pelle adatti al proprio derma, prediligendo sempre i cosmetici biologici, non comedogenici.
Dove possono spuntare i punti bianchi
I punti bianchi, o comedoni chiusi, possono comparire in varie zone del corpo, non solo sul viso. La loro comparsa, legata all’accumulo di sebo e cellule morte nei follicoli piliferi, interessa principalmente le aree con una maggiore concentrazione di ghiandole sebacee, ma non solo.
Vediamo, dunque, quali sono le zone più comuni in cui possono comparire i punti bianchi.
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Viso: in particolare fronte, naso, mento e guance. La zona T del viso è una delle più soggette, ma i punti bianchi possono apparire anche sulle tempie o vicino alla mascella.
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Petto: una zona spesso coperta e soggetta ad attriti con gli abiti, soprattutto sintetici o molto aderenti.
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Schiena: frequente in chi pratica sport, suda molto o utilizza indumenti non traspiranti. L'umidità e il sebo favoriscono l'occlusione dei pori.
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Spalle: come per la schiena, il sebo si accumula facilmente e può portare alla formazione di comedoni chiusi.
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Avambracci: meno comuni, ma possibili, soprattutto se si utilizza cosmetica corporea molto ricca od occlusiva.
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Zona perioculare: qui i punti bianchi sono spesso confusi con i grani di miglio, che però hanno natura e origine diverse.
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Inguine e ascelle: aree umide e ricche di ghiandole sudoripare, dove l’accumulo di impurità può favorire l’insorgenza di piccoli comedoni.
La loro distribuzione può variare da persona a persona e dipende da fattori come la produzione di sebo, l’igiene, il tipo di pelle e lo stile di vita.
Come anticipato, è possibile ridurre il rischio di formazione, eseguendo una pulizia quotidiana mirata, come spiegato nella guida su come fare la doppia detersione del viso, oppure su come fare una skincare naturale a casa.
La skincare più idonea per i punti bianchi
Prevenire e trattare i punti bianchi richiede tempo, costanza e una buona dose di attenzione quotidiana. Non serve rivoluzionare la propria skincare routine da un giorno all’altro, ma è fondamentale adottare piccoli accorgimenti regolari che, messi insieme, fanno davvero la differenza.
Oltre ai prodotti bio per la pulizia della pelle, è importante prendersi cura della cute anche attraverso abitudini quotidiane corrette. Vediamo le principali.
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Evita di toccarti il viso con le mani sporche: è uno dei modi più comuni in cui batteri e impurità arrivano sulla pelle e peggiorano la situazione.
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Cambia spesso la federa del cuscino: sebo, sudore e residui di prodotti si accumulano durante la notte e possono contribuire a ostruire i pori.
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Pulisci regolarmente schermi e telefoni: entrano spesso in contatto con il viso e possono trasferire impurità sulla pelle.
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Non spremere i punti bianchi: anche se la tentazione è forte, rischi solo di infiammare la zona e lasciare segni o cicatrici.
Allo stesso tempo, anche l’alimentazione ha un ruolo importante. Seguire una dieta equilibrata può aiutare a tenere sotto controllo la produzione di sebo.
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Riduci zuccheri raffinati e grassi saturi, che possono stimolare l’attività delle ghiandole sebacee;
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Favorisci cibi ricchi di antiossidanti, come frutta fresca, verdure di stagione e cereali integrali;
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Bevi molta acqua, per aiutare la pelle a mantenersi idratata e favorire l’eliminazione delle tossine.
Con una skincare strutturata e queste buone pratiche, potrai gestire al meglio i punti bianchi. La chiave è la pazienza: ogni pelle ha i suoi tempi, ma con cura e attenzione i risultati arriveranno e saranno visibili nel tempo.
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